La partecipazione consentirà di maturare n. 1 credito formativo a modulo per un massimo di n. 7 crediti
La “Giustizia Alternativa” è una realtà quotidiana. La Giustizia Alternativa (ADR secondo l’acronimo internazionale) comprende tutti quei procedimenti, informali, semplici, rapidi e flessibili, paralleli – o complementari – a quello giudiziario e finalizzati a prevenire e a risolvere il conflitto senza dover ricorrere all’intervento della giustizia ordinaria. Soprattutto “‘negoziazione assistita” e “mediazione” valorizzano il potere delle parti di disporre dei propri conflitti. Infatti, a differenza del sistema processuale di risoluzione delle controversie, impostato su una logica “competitiva” e fondata sull’antitesi tra ragione e torto, vittoria e sconfitta, i sistemi di ADR rispondono generalmente a una logica “cooperativa” fondata sul superamento della trattativa di “posizione”, per concentrarsi sulla comunicazione finalizzata a fare emergere gli ‘”interessi” delle parti, in modo da facilitare la ricerca di accordi soddisfacenti per entrambe. Anche l’Arbitrato, sebbene strutturato su logiche e criteri più vicini allo schema del processo, si colloca come procedimento “alternativo” o “complementare” alla giustizia ordinaria. L’avvocato ha la competenza per rendere consapevole l’assistito dei suoi diritti, capirne gli interessi, e aiutarlo a trovare lo strumento che meglio si adatta alla natura e alle peculiarità della singola controversia, in modo da ottenere l’esito qualitativamente migliore possibile, che non è detto coincida sempre con il processo. L’Arbitrato, come gli altri sistemi ADR, non è un ripiego sostitutivo del processo, che in determinate situazioni è inelíminabile e rimane l’unica via percorribile, o una “giustizia privata” nel senso spregiativo dei termine, ma un modo per rilanciare l’efficienza della giustizia civile e dare maggiori garanzie di tutela dei diritti a cittadini e imprese, mettendo in campo le competenze e le professionalità degli avvocati, in alternativa agli stessi magistrati. L’avvocato è oggi chiamato a raccogliere una grande sfida: aggiornarsi alle nuove esigenze sociali, alla innovazione, alla tecnologia digitale per recuperare l’autorevolezza della professione e intervenire nella questione, accompagnando il cliente a compiere le scelte più utili al fine di ottenere la “soluzione” dei conflitto in cui è coinvolto. L’avvocato ha ben presente la propria “funzione sociale” e, oggi, a maggior ragione, deve adottare tutti gli strumenti, anche la tecnologia, a disposizione, ríposizionandosi nell’ambito sia della questione giuridica, sia in quello di relazione personale con il cliente. |
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